«Nessun male è peggiore per ogni saggio che in niente trovar gioia»
Hávamál, stanza 95
Il solstizio d’estate è la festa della luce, dell’energia, del sole. Celebriamo questo momento di massima luce regalandoci la gioia, concedendoci la gioia. Faremo dei doni al fuoco, che rappresenta il nostro padre Sole sulla Terra, canteremo, danzeremo, e cercheremo di approfondire il nostro rapporto con la gioia.
Canteremo un canto sacro, un canto corale che scriveremo insieme, ognuno darà il suo contributo al canto delle gioia.
Il cerchio sciamanico prevede la proposta di lavori esperienziali singoli e di gruppo. È aperto a tutti, non è richiesta una precedente esperienza nella pratica del viaggio sciamanico.
La pratica dello sciamanesimo consente di esplorare e rafforzare la propria consapevolezza, il proprio rapporto con gli elementi e con la natura e, non da ultimo, le relazioni con altre persone.
Ogni azione che il singolo partecipante farà, sarà parte di un rito collettivo, in cui il gruppo rafforzerà i gesti e parteciperà alle celebrazioni e festeggiamenti per le colpe mondate, per le ombre trasformate, lasciandoci una sensazione di leggerezza e di appartenenza.
Cosa portare
Doni per il fuoco. Il fuoco gradisce elementi naturali legati alla ciclicità (fiori ormai secchi, piume cadute, pelo di animale domestico, ecc.). Piante sacre o aromatiche sono sempre gradite (una presa di tabacco, salvia, rosmarino, lavanda, origano, alloro, ecc.). Ma anche monete, piccole pietre, legni particolari. Evitare oggetti sintetici.
Se siete già consapevoli e pronti per lavorare su una ombra interiore, portate un simbolo di essa. Una rappresentazione anche su carta o semplicemente una descrizione su un foglio. Se non avete idea non vi preoccupate, è parte del lavoro che faremo.
Una bandana o foulard per coprirsi gli occhi.
Chi ne avesse può portare il proprio tamburo o sonaglio.