Ognuno di noi ha dentro sé una primordiale propensione al ritmo e al suono di un tamburo. Il battito regolare è il primo accompagnamento musicale della storia dell’uomo. Per l’uomo occidentale diventa un’occasione di tornare alle origini e di sperimentare nuovamente la gioia selvaggia del cantare percuotendo un tamburo di pelle animale, in una fusione estatica che è il cuore dello sciamanesimo moderno.
Il tamburo sciamanico rappresenta il cavallo che lo sciamano cavalca per attraversare i mondi, per scendere nel mondo di sotto dove ci sono gli animali di potere, per viaggiare nel mondo di mezzo e per salire nel mondo di sopra.
Il battito del tamburo è legato anche al battito del cuore, non a caso in alcune tradizioni sciamaniche ci si riferisce al tamburo come al “secondo cuore”. Il battito ci trasporta lontano, seguendo l’intento forte del nostro cuore con il quale batte all’unisono, tamburo e battente sono prolungamenti delle nostre mani, diventano parte del nostro corpo. I colpi vibrano e scendono a fondo, fin nelle nostre viscere.
E come un cavallo, il tamburo batte il suono di zoccoli possenti. È la galoppata di Sleipnir, il cavallo ottipede del Dio Odino nella tradizione nordica. La galoppata di un cavallo che non ha paura di scendere a volte negli inferi o di varcare soglie verso altri mondi. Il nome significa "lo sdrucciolevole", il suo mantello è grigio e sui suoi denti sono incise delle rune, le otto zampe gli consentono di galoppare nell’aria così come sull’acqua.
Ma la moderna neuroscienza ha anche dimostrato come il battito regolare di uno strumento a percussione (quale un tamburo o sonaglio) riesca far passare il cervello umano dalle normali onde Beta di veglia a quelle Theta, tipiche della meditazione ma anche dello “stato alterato di coscienza”, uno stato di trance in cui siamo, come nel dormiveglia, aperti e ricettivi a intuizioni e messaggi che possono arrivarci dall’universo. Per stimolare le onde Theta è tipicamente necessario un battito di circa 7-8 battiti al secondo, che è il ritmo solitamente usato nell’accompagnare il viaggio sciamanico.
Nel seminario di costruzione del proprio tamburo sciamanico, ognuno realizzerà da sé il proprio strumento, sceglierà la pelle, farà offerte al mondo vegetale per il telaio di legno e il battente, offerte al mondo animale per il sacrificio da cui riceviamo la pelle, offerte alla madre terra e al padre sole. I tamburi saranno di 40 cm di diametro, la pelle è solitamente di capra, più facile da reperire e da lavorare.
Al termine il partecipante sarà in possesso di uno strumento unico, nato dalle proprie mani, dal rispetto e dalla gratitudine, uno strumento che suonerà sempre all’unisono con il cuore e con lo spirito di chi lo ha realizzato. In chiusura faremo una breve cerimonia di benedizione per i nuovi tamburi nati.
Materiali necessari: